giovedì 24 luglio 2008

Sudan troubles!!!



Darfur, il sudanese Bashir diventa buono : sì a pace e tribunali


Il Sudan ha accettato la proposta della Lega Araba di istituire, con la collaborazione dello stesso ente e quella dell'Onu, tribunali speciali che giudichino i presunti responsabili delle violazioni dei diritti umani in Darfur. Lo ha reso noto il capo di gabinetto del segretario generale della Lega Araba, Hisham Yussef.
La comunicazione è venuta a 24 ore di distanza dal viaggio compiuto a Khartoum dal segretario della Lega, Amr Mussa. «Hanno accettato di istituire i tribunali - ha aggiunto Yussef - e anche che la Lega Araba, l'Onu e l'Unione Africana seguano i processi garantendo nello stesso tempo che le norme applicate rispondano a tutti i requisiti previsti dal diritto internazionale».
Intanto il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir è stato accolto con entusiasmo da una gran folla di sostenitori a El Fasher, la capitale del Darfur del Nord, nella prima visita che compie nello stato dopo la richiesta del procuratore della Corte Penale Internazionale (Cpi) di incriminarlo per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Bashir ha bollato come «menzogne» le accuse mosse contro di lui dal Procuratore della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi), Luis Moreno-Ocampo.
Il convoglio di Bashir è scortato da elicotteri e soldati, poliziotti e membri delle forze di sicurezza nazionale a bordo di mezzi armati di mitra. Al suo arrivo nella città di El Fasher è stato accolto da oltre 6 mila, tra cui funzionari pubblici, studenti e membri delle tribù locali.
Stando a quanto riferito alla France presse da un dipendente del governo locale, sono stati i dirigenti a chiedere a tutti gli impiegati di partecipare alla cerimonia di benvenuto al Presidente, che ha ballato con il fucile in pugno.
La guerra in atto nella regione dal 2003 ha causato finora oltre 300.000 morti e circa 2,5 milioni di profughi. Alcuni degli sfollati interni erano presenti oggi tra la folla che dava il benvenuto a Bashir. «Quello che ha detto Ocampo sul Darfur sono menzogne - ha quindi detto il Presidente - dobbiamo trovare una soluzione al problema del Darfur. Sono venuto qui, in Darfur, per dichiarazione una sola cosa. Ogni sfollato deve tornare nel suo villaggio. Spetterà poi al governo garantire i servizi sociali».
Dopo la tappa ad El Fasher, dove si trova anche il quartier generale della forza di pace congiunta Onu-Unione africana (Unamid), Bashir si recherà a Nyala, capitale del Darfur del Sud, dove inaugurerà progetti di sviluppo locale, quindi volerà domani a El Geneina, nel Darfur Occidentale. Il Presidente è accompagnato dall'incaricato di affari americano, Alberto Fernandez, e dagli ambasciatori di Egitto, Arabia Saudita e Nigeria.
La presidenza sudanese ha rifiutato di commentare il viaggio di Bashir in Darfur a una settimana dalle accuse mosse dal Procuratore dell'Aia, ma per alcuni analisti è chiaro che si tratta di una mossa dell'offensiva lanciata da Khartoum contro Moreno-Ocampo. «Penso che il suo scopo sia dimostrare che la popolazione del Darfur non è d'accordo con la Cpi - ha detto Adil el-Baz, direttore del principale quotidiano indipendente del Paese Al Ahdath - gli garantisce un'immagine diversa agli occhi della comunità internazionale». Bashir ha ripetuto che il Sudan respinge questa decisione. «La crisi determinata dalla richiesta della Cpi - ha detto Bashir con tono perentorio - non metterà in difficoltà i nostri sforzi per raggiungere una pace definitiva in Darfur. Ci sono alcune iniziative che mirano a creare divisioni nello stato ma vi garantisco che il governo non lo permetterà».
La visita nelle tre regioni del Darfur (nord, sud e ovest) durerà due giorni ed è stato annunciato che Bashir si recherà anche nelle altre due capitali, Niyala (ovest) e Jenina (sud). È previsto che prima di ripartire da El Fasher compia anche una visita alla base dei peacekeeper Unamid.
Intanto in un comunicato diffuso a Khartoum da fonti governative è stata annunciato che presto sarà avviata una nuova iniziativa interna per una soluzione pacifica del conflitto nel Darfur, senza
precisare di che natura. Un quotidiano ha fatto riferimento ad un nuovo comitato sulla questione del Darfur, che dovrebbe essere presieduto dal capo del'opposizione sudanese, l'ex primo ministro Sadeq el Mahdi.