giovedì 30 ottobre 2008

Pace lontana




Darfur: un fallimento internazionale
di Antonella Napoli
Dal Sud Darfur arrivano poche ma drammatiche notizie. La situazione si aggrava di giorno in giorno. Si susseguono segnalazioni di attacchi ai villaggi dell’area ad est di Nyala, capitale del Sud Darfur. I morti sarebbero oltre un centinaio in soli tre giorni. Eppure gli organi di informazione, e di conseguenza l’opinione pubblica, sono a conoscenza di un solo raid avvenuto nei dintorni di Mouhagiriya. L’unica agenzia che aggiorna costantemente sul conflitto in Darfur, l’Apcom, ha diffuso domenica scorsa la notizia che una quarantina di persone erano state uccise e 12mila costrette alla fuga dal villaggio, a seguito degli attacchi sferrati da miliziani arabi. Fonte, l'organizzazione non governativa Human Rights Watch.Gli operatori volontari non hanno potuto fornire dettagli sul numero esatto di vittime e la portata dei danni - difficili da accertare - anche perchè le missioni umanitarie non hanno accesso alla zona. Quello che l’Apcom non dice, o che non sa, è che gli eccidi sono stati perpetrati in molti altri villaggi, attaccati dalle spietate milizie janjaweed che non si sono ‘limitate’ a incendiare case e rubare bestiame. Queste azioni, secondo alcuni osservatori umanitari che vogliono mantenere l’anonimato. vanno inquadrate nella strategia di distruzione e di terrorismo nei confronti della popolazione che sostiene i gruppi ribelli. Per le organizzazioni non governative non è altro che il proseguimento del piano degli ispiratori di tali violenze (per molti il regime sudanese), ovvero l’annientamento delle etnie - non arabe - che popolano il Darfur. Tutto questo a fronte dell’ennesima iniziativa pubblica del presidente del Sudan, Omar al Bashir, sul quale pende una richiesta di incriminazione della Corte penale internazionale per genocidio. Bashir ha proposto un tavolo di colloqui di pace nella provincia dove si stanno susseguendo gli scontri. Khartoum chiede, in cambio, che il Consiglio di sicurezza dell'Onu tenga ‘congelati’ eventuali procedimenti internazionali nei suoi confronti. I responsabili di alcune associazioni operanti sul posto sostengono che i combattimenti contrappongono la tribù dei Maaliya (arabi) a quella dei Zaghawa (africani), e le milizie arabe ai ribelli dell'Slm. Queste fonti però non sono in grado di stabilire se i miliziani agiscano indipendentemente dal governo. L’Unamid, intanto, ha promosso una serie di incontri ‘riconciliatori’ tra le tribù, per risolvere i problemi relativi al bestiame, una delle principali cause degli scontri fra etnie. Certo lascia un po’ interdetti il limite dell’ambito di azione della missione Onu – UA, che oltre ad offrirsi come mediatore dovrebbe proteggere la popolazione del Darfur con operazioni di peacekeeping. Il 2008 doveva essere l’anno della speranza per la martoriata regione del Sudan e invece continuano a susseguirsi feroci attacchi e migliaia di persone convivono ogni giorno con malnutrizione e violenza. Dal 31 dicembre 2007 è ufficialmente partita la nuova missione dei caschi blu ma dei 26mila uomini previsti per il dispiegamento della forza di pace, sono arrivati ad Al Fasher, cuore del comando dell’Unamid, circa seimila militari - per lo più cinesi - che si sono affiancati ai settemila caschi verdi dell’Unione africana che dal 2004 avrebbero dovuto assicurare il controllo dell’area in conflitto. Cosa che in questi anni non sono riusciti a garantire.I massacri sono continuati, attualmente si stimano (fonte Onu) tra i 300 e i 400 mila morti e oltre 2 milioni e mezzo di rifugiati. E’ dunque chiaro che il contingente autorizzato dalla risoluzione approvata all'unanimità dal Palazzo di Vetro nel 2007, e rinnovata lo scorso agosto, è rappresentata da una parodia, una farsa mediatica che ha visto semplicemente i caschi verdi dell’Ua indossare quelli blu dell’Onu. A tutto ciò va aggiunto che mancano gli elicotteri indispensabili per la perlustrazione dell’area in conflitto, grande quattro volte l’Italia. Insomma si sta consumando nell’indifferenza di tutti il fallimento di questa missione, E i media tacciono, negando ogni diritto all’informazione su una tragedia che sembra destinata a non trovare fine. Antonella Napoli
Si non si dialoga con rebelli e capi tribu con grande consenso e compreso il governo del Bashir non si arriva a nulla e sara sembere guerra e guerriglia e rapimenti uscizione e anche bambini soldati che fin d'ora nel Darfur non si e visti ma ci sarrano ........................................Azim

mercoledì 29 ottobre 2008

Mondo di razizzmo profondo





29-10-2008 - 09:50


Mondo indifferente
Sono sudanese ma mi vergogno di esserlo, fin da piccolo ero cittadino del mondo da me in Sudan, tribu quasi piu di 100 e si odiano una contro l'altra. 1956 era l'independenza del Sudan ho visto l'Inglese partire ed anche Egiziani.
Nel 1959 scopio la guerra tra Sud e Nord i sudisti hanno sguzzato quelli del nord che abbitano li e lavorano era un odio attroci una guerra durata fino 1973 quando porre fine con mediazione di Re Haile Selasie ed ancora scopiò nel 1983 per finire 2005 con piu di tre millioni di vittimi tra Nord e Sud "ODIO PROFONDO"(RAZIZZMO).
Incomprensibile gente di nord e sud tra i nordisti che si odiano SHAIGGIA CONTRO DONGOLAWI, MAHAS CONTRO NUBA DEL NORD SUDAN, nel reggione di Darfur FUR ODIANO ZAGAWA, e cosi via MESERIA ODIANO DINKA per fino scatennano guerra di più di centinaia di morti.
Ora uscidano i Cinese i Sudanese sono più razizzti di Adolf Hitler o Benito Mussolini messi insieme ora la guerra del Darfur mostra questo resultato di razizzmo e odio profondo condano il tutto rapimenti ed uscisione di inocenti e MI VERGOGNO DI ESSERE SUDANESE.
Ignoranza unalfabitismo sta scovando la nostra fossa in Africa e specialmente in Sudan niente pace duratura solo due anni e guerra per fotile motivi d'avidità e tribalismo incomprensibile del futuro del pease più grande superfice in Africa.
Cina: condanna per le vittime di un gruppo terrorista sudanese
La Cina "condanna con forza e con indignazione" l' uccisione di cinque cittadini cinesi, che erano stati rapiti in Sudan da un gruppo terrorista. Una portavoce del ministero degli esteri di Pechino ha confermato che altri due cinesi sono stati tratti in salvo e che altri due sono dati per dispersi. La Cina "ha molto a cuore" la propria amicizia col Sudan e "si augura" che le autorità di quel paese "facciano il necessario per garantire la sicurezza di tutti i cittadini stranieri, inclusi i cinesi".
Abdelazim Abdella Gomaa

martedì 28 ottobre 2008

Cinese





SUDAN: UCCISI CINQUE OSTAGGI CINESI
KHARTOUM - Un portavoce del ministero degli esteri sudanese ha confermato all'ANSA che i cinque ostaggi cinesi sono stati uccisi e ne hanno feriti altri due,mentre ne hanno trattenuti altri due. E' quanto ha detto a Khartoum il portavoce Ali al Sadiq. La notizia della strage era stata anticipata dalla tv satellitare Al Jazira. L'emittente ha citato come fonte il suo corrispondente in Sudan. Non si sa chi siano gli autori del sequestro dei nove tecnici cinesi. Forse potrebbero essere membri della tribu' araba dei Messaria, come quelli che lo scorso maggio rapirono quattro lavoratori petroliferi indiani.I nove cinesi - tre ingegneri e sei operai - sono dipendenti della compagnia Cnpc (China national petroleum corporation) in un campo petrolifero nel sud del Sudan, nei pressi della regione petrolifera di Abuyel, gestito dalla Greater Nile petroleum operating company (GNpoc), un consorzio guidato dalla Cnpc di cui fanno parte anche la Sudapet sudanese e compagnie di India e Malaysia. I nove erano stati rapiti insieme a due autisti sudanesi. I rapitori avevano liberato uno dei due autisti affidandogli un messaggio, nel quale reclamavano una quota dei proventi petroliferi della regione.
Noi Sudanese siamo razzizti di natura lo dico io perche ne un nordista ama il sudista ne uno del Fur ama quello del Zagawa ne Dongulawi ama il Shaigia insomma razzizmo complesso di ignoransa multipla lo dico perche e cosi perfino nella nostra leggi che Sudanese deve essere nato li in Sudan si no e ti scrivano Newtralizato Sudanese che vergona ed ora siamo pure terroristi si ma come Ben Laden stato ospiti in Sudan da noi SIAMO RAZZA DI EDIOTI, AMMAZZIAMO NOI STESSI NOSTRA CULTURA E STORIA CHE ORA NON CE PIù........................................Abdelazim Abdella Gomaa per la mia sfortuna nato in Sudan