sabato 19 gennaio 2008

Darfur ---- Darfur

Darfur notizie 19-jan-2008



Esteri
Operativi oltre 9.000 uomini
Darfur, troppo lenta l'operazione Onu
Il presidente degli Stati Uniti Bush, "Ancora pochi sforzi"


Washington, 18 gen.- Dopo aver incontrato l’ambasciatore Usa in Sudan, Rich Williamson, il presidente degli Stati Uniti, Gorge W. Bush, si è espresso negativamente sui risultati ottenuti dalla missione Unamid nella regione del Darfur. Iniziata all’inizio di gennaio e considerata la più importante missione di peacekeeping Onu, Unamid vede impegnati oltre 9.000 uomini nella tormentata regione sudanese ed è il frutto di una sinergia fra L’Onu e l’Unione Africana . Se da un lato l’Onu denuncia i primi attacchi contro i propri convogli, dall’altro il presidente americano giudica “troppo lenti” i passi sin ad ora ottenuti e incalza per un maggiore impegno dei soggetti coinvolti per la pacificazione dell’area.



Sudan, la Pennsylvania disinveste dalla cinese Sinopec
I proventi delle attività petrolifere finanziano il genocidio nel Darfur

Il ministro del Tesoro della Pennsylvania, Robin L. Wiessmann, ha annunciato il disinvestimento da China Petroleum & Chemical Corporation (Sinopec), responsabile di operare in Sudan, dove il governo di Khartoum trae fondi dalle attività delle compagnie straniere per rifornire di armi i responsabili del genocidio in corso nella regione del Darfur.

Il disinvestimento da Sinopec è pari a 1,2 milioni di dollari ed è stato adottato dopo il rifiuto [...]


venerdì 18 gennaio 2008

Relasciati 8 sponente SLA

Darfur Notizie 18-jan-2008

الخرطوم تفرج عن 8 متمردين في دارفور
أفرجت الحكومة السودانية عن ثمانية من أعضاء جماعة متمردة في دارفور والذين كانوا قد اعتقلوا في قاعدة لقوات الاتحاد الإفريقي في مدينة الفاشر في دارفور الشهر الماضي.
وكان الأعضاء الثمانية من حركة العدل والمساواة جزءا من لجنة لمراقبة وقف إطلاق النار تم تنظيمها من قبل الأمم المتحدة والاتحاد الإفريقي.
وقال قائد قوات حفظ السلام الدولية في دارفور، الجنرال مارتن لوثر أجواي، إنه يأمل أن يكون الإفراج عن أعضاء العدل والمساواة بداية لطريقة جديدة لحل الاختلافات في الإقليم.
وأضاف الجنرال أجواي أنه يأمل أن تبدأ حركة العدل والمساواة في فهم أنه لا يوجد حل عسكري للصراع في دارفور.
وكانت السلطات السودانية اعتقلت الأعضاء الثمانية من حركة العدل والمساواة قبل اكثر من اسبوعين في مقر قوات حفظ السلام التابعة للاتحاد الافريقي بتهمة انتمائهم لجماعة تقاتل ضد القوات السودانية.
وقال المتحدث باسم الاتحاد الافريقي نور الدين المازني إن " اعضاء حركة العدل والمساواة اعلنوا انهم لم يتعرضوا لسوء معاملة." واضاف أنه "من المفترض اعادتهم الى مناطقهم خلال 24 ساعة."
وقال المازني ان الحكومة حثت حركة العدل والمساواة بزعامة خليل ابراهيم على الافراج عن جنود سودانيين اعتقلتهم الحركة خلال قتال اندلع مؤخرا في غرب دارفور.
وحركة العدل والمساواة هي واحدة من عدة جماعات تمردت على الحكومة المركزية قبل خمس سنوات واتهمت السلطات بتجاهل منطقة دارفور.
ويزور مبعوث الامم المتحدة يان الياسون ومبعوث الاتحاد الافريقي سالم أحمد سالم دارفور في اول زيارة مشتركة منذ مقاطعة الجماعات المتمردة الرئيسية لمحادثات السلام التي عقدت في اكتوبر الماضي.
وتقول حركة العدل والمساواة وهي القوة العسكرية الكبيرة على الارض انها لن تشارك في اي محادثات اذا تم توجيه الدعوة لجماعات اصغر. جماعة عبد الواحد النور
من جهة أخرى دعت منظمة العفو الدولية الى الافراج عن 17 مسؤولا من الحركة الشعبية لتحرير السودان جرى اعتقالهم بناء على اوامر من مؤسس وزعيم جيش تحرير السودان عبد الواحد محمد النور.
وقالت منظمة العفو الدولية إن "مكانهم غير معروف على وجه التحديد وتخشى منظمة العفو الدولية ان يكونوا في خطر التعرض للتعذيب او سوء المعاملة او القتل على نحو غير مشروع."
وأضافت منظمة العفو ان البعض احتجز لانهم كانوا يريدون من جماعة عبد الواحد محمد النور الانضمام الى محادثات الوحدة وهي خطوة عارضها عبد الواحد النور الذي يقول ان جميع الجماعات المنافسة يجب ان تعترف بزعامته.
ونفى عبد الواحد النور يوم الخميس ان يكون الرجال قد عذبوا أو حتى احتجزوا.
ورفض عبد الواحد النور اجراء اي محادثات لحين نشر قوة حفظ سلام تابعة للامم المتحدة تتوافر لها مقومات النجاح لحفظ السلام ونزع سلاح الميليشيات في المنطقة.
موضوع من
Insomaaquesta notizia portata della BBC in arabo bouna che il governo dell Sudan relaciato 8 esponente della SLA CHE ERANO E VOLEVANO LA PACE,con Khartoum senza l'aprovazione del capo Abdelwahid Mohamed Nur.

mercoledì 16 gennaio 2008

Gaff della diplomazia rebelli!!!

Darfur Notizie 16-jan-2008

DARFUR/ RIBELLI CONTRO INVIATO ONU: INGANNA SU SITUAZIONE REALE
Leader chiedono pieno dispiegamento delle truppe di pace
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Roma, 15 gen. (Apcom) - Il leader dei ribelli del Darfur del Movimento di liberazione del Sudan (Slm), Abdel Wahid al Nur, ha chiesto all'inviato speciale dell'Onu Jan Eliasson di smetterla di ingannare la comunità internazionale sul processo di pace. Soltanto il completo dispiegamento della forza di pace ibrida dell'Onu e dell'Unione africana (Unamid), ha aggiunto, può creare le condizioni adatte all'avvio di negoziati che portino a una soluzione politica del conflitto in corso nella regione dal febbraio 2003.
Gli inviati Onu e Ua, Eliasson e Salim Ahmed Salim, sono da ieri in Sudan per cercare di rilanciare il processo di pace avviato lo scorso ottobre in Libia, ma subito naufragato di fronte al boicottaggio deciso dai principali gruppi di ribelli. Al Nur ha dichiarato oggi al quotidiano Sudan Tribune che Eliasson dovrebbe smetterla di cercare di dividere la popolazione del Darfur, creando fazioni ed entità per far credere alla comunità internazionale che sono in corso negoziati tra Khartoum e i ribelli per una pace duratura. I colloqui con Khartoum, ha aggiunto, potranno avere inizio solo quando tutti i 26.000 peacekeeper della missione di pace Unamid saranno dispiegati sul terreno. Oggi Unamid conta solo 9.000 unità. Lo scorso dicembre, riferisce il quotidiano, l'inviato dell'Onu incontrò una dura opposizione da parte dei leader della tribù africana Fur (Darfur significa terra dei Fur, ndr) durante una sua missione nei territori dove è forte il sostegno ad al Nur.
Da parte sua, Khalil Ibrahim, leader dell'altro grande gruppo di ribelli del Darfur, Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem), ha dichiarato di voler siglare personalmente un accordo con Eliasson, prima di avviare qualsiasi negoziato di pace, su quali personalità invitare al tavolo del dialogo. Il Jem ha annunciato nei giorni scorsi la creazione di tre nuovi stati nella regione del Darfur, giustificando tale iniziativa con la necessità di una vera autorità civile che garantisca il controllo del territorio. "La maggior parte del Darfur è ora sotto il controllo del Jem - si legge nel comunicato diffuso dai ribelli - in risposta alla reale necessità popolare di creare nuovi stati e di avviare una vera autorità civica". I tre nuovi stati, Al Wahat, Jabal Mara e Bahr Alghazal corrispondono di fatto alle tre entità in cui è attualmente divisa la regione: Darfur del Nord, del Sud e Occidentale.
In un comunicato giunto oggi ad Apcom, l'Slm chiede inoltre all'Onu "di compiere passi seri ed efficaci per rimouvere gli ostacoli posti dal governo all'applicazione della risoluzione Onu 1769", sul dispiegamento Unamid. "L'incapacità dell'Onu e del Consiglio di Sicurezza nel condannare il governo di Khartoum per l'attacco lanciato contro le sue stesse truppe (l'8 gennaio scorso) e per gli arresti dei rappresentanti dei movimenti armati getta una pesante ombra di sospetto sulla capacità delle forze internazionali di assolvere i propri impegni e di proteggere i civili nella provincia del Darfur", si legge nella nota.
Prima pensiamo a fare la pace e poì possiamo parlare di teritori....................Azim

martedì 15 gennaio 2008

GUERRA

Notizie del Sudan

Dall'europa e dal mondo DARFUR: KHARTOUM BOMBARDA POSTAZIONI RIBELLI, AIUTI BLOCCATI(AGI/REUTERS) - Khartoum, 15 gen. - Le bombe dell'Aviazione sudanese sono tornate a colpire le postazioni ribelli in Darfur. Lo hanno riferito i guerriglieri del Jem, il Movimento 'Giustizia ed Eguaglianza', e la notizia e' stata poi confermata dalle organizzazioni umanitarie che operano nella tormentata regione occidentale del Sudan.
In due distinte operazioni, domenica e ieri, un Antonov di Khartoum ha attaccato due villaggi in prossimita' di Genina, capoluogo della provincia del Darfur Occidentale. Il comandante dei ribelli, Aziz el-Nur Ashr, ha parlato di tre civili uccisi, due uomini e una donna. L'attacco e' avvenuto in una zona 'off limits' per gli enti umanitari che, a causa del recente acuirsi degli scontri nell'area, sono stati costretti a sospendere l'invio di cibo e beni di prima necessita' destinati alla popolazione.
Emilia Casella, portavoce del Programma alimentare mondiale dell'Onu, ha denunciato i frequenti assalti ai convogli umanitari che, da dicembre a oggi, "hanno impedito agli operatori di distribuire aiuti a 160.000 persone, per lo piu'", ha precisato la rappresentante del Pam, "donne e bambini sfollati".
A Khartoum gli inviati speciali per il Darfur di Onu e Unione Africana hanno avviato nel frattempo una missione di una settimana per dare nuovo impulso agli sforzi di pace nella regione, dilaniata da quattro anni di conflitto civile che hanno gia' causato oltre duecentomila morti e almeno due milioni e mezzo di sfollati. (AGI)
Sono adolorato di questa inziativa del governo per bombardare il Darfur, ma non abbiamo sentito del presedente del Sudan un cessatto il fouco...........................................................AZIMOV

lunedì 14 gennaio 2008

No coment!

Death in Darfur ...... Morte in Darfur

Ultima Notizie del Darfur

DARFUR/ CONSIGLIO ONU CONDANNA SUDAN PER ATTACCO A 'CASCHI BLU'
Organismo ribadisce impegno per "processo di pace" in regione
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New York, 12 gen. (Ap) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato "nei termini più forti possibili" un attacco condotto da militari sudanesi contro un convoglio di 'caschi blu' dell'Onu nella regione del Darfur.
L'organismo - si legge in un documento diffuso ieri sera - "è pronto ad agire contro chiunque ostacoli il processo di pace, gli aiuti umanitari o lo spiegamento" delle forze Onu.
L'agguato, avvenuto la scorsa settimana in una zona del Darfur al confine con il Ciad, ha causato il ferimento di un autista sudanese di un convoglio delle Nazioni Unite.
Lo scorso 31 dicembre, l'Onu hanno assunto il comando di una missione di pace in precedenza coordinata dall'Unione Africana. Sulla base di quanto stabilito in sede di Consiglio di sicurezza, alla missione nella regione del Sudan occidentale devono partecipare 26mila 'caschi blu'.
Dal 2003, in Darfur un conflitto civile ha causato circa 200mila morti e due milioni e mezzo di sfollati. A combattersi sono milizie arabe sostenute dal governo di Khartoum e guerriglieri locali, di etnia africana.