Darfur Notizie 16-jan-2008
DARFUR/ RIBELLI CONTRO INVIATO ONU: INGANNA SU SITUAZIONE REALE
Leader chiedono pieno dispiegamento delle truppe di pace
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Roma, 15 gen. (Apcom) - Il leader dei ribelli del Darfur del Movimento di liberazione del Sudan (Slm), Abdel Wahid al Nur, ha chiesto all'inviato speciale dell'Onu Jan Eliasson di smetterla di ingannare la comunità internazionale sul processo di pace. Soltanto il completo dispiegamento della forza di pace ibrida dell'Onu e dell'Unione africana (Unamid), ha aggiunto, può creare le condizioni adatte all'avvio di negoziati che portino a una soluzione politica del conflitto in corso nella regione dal febbraio 2003.
Gli inviati Onu e Ua, Eliasson e Salim Ahmed Salim, sono da ieri in Sudan per cercare di rilanciare il processo di pace avviato lo scorso ottobre in Libia, ma subito naufragato di fronte al boicottaggio deciso dai principali gruppi di ribelli. Al Nur ha dichiarato oggi al quotidiano Sudan Tribune che Eliasson dovrebbe smetterla di cercare di dividere la popolazione del Darfur, creando fazioni ed entità per far credere alla comunità internazionale che sono in corso negoziati tra Khartoum e i ribelli per una pace duratura. I colloqui con Khartoum, ha aggiunto, potranno avere inizio solo quando tutti i 26.000 peacekeeper della missione di pace Unamid saranno dispiegati sul terreno. Oggi Unamid conta solo 9.000 unità. Lo scorso dicembre, riferisce il quotidiano, l'inviato dell'Onu incontrò una dura opposizione da parte dei leader della tribù africana Fur (Darfur significa terra dei Fur, ndr) durante una sua missione nei territori dove è forte il sostegno ad al Nur.
Da parte sua, Khalil Ibrahim, leader dell'altro grande gruppo di ribelli del Darfur, Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem), ha dichiarato di voler siglare personalmente un accordo con Eliasson, prima di avviare qualsiasi negoziato di pace, su quali personalità invitare al tavolo del dialogo. Il Jem ha annunciato nei giorni scorsi la creazione di tre nuovi stati nella regione del Darfur, giustificando tale iniziativa con la necessità di una vera autorità civile che garantisca il controllo del territorio. "La maggior parte del Darfur è ora sotto il controllo del Jem - si legge nel comunicato diffuso dai ribelli - in risposta alla reale necessità popolare di creare nuovi stati e di avviare una vera autorità civica". I tre nuovi stati, Al Wahat, Jabal Mara e Bahr Alghazal corrispondono di fatto alle tre entità in cui è attualmente divisa la regione: Darfur del Nord, del Sud e Occidentale.
In un comunicato giunto oggi ad Apcom, l'Slm chiede inoltre all'Onu "di compiere passi seri ed efficaci per rimouvere gli ostacoli posti dal governo all'applicazione della risoluzione Onu 1769", sul dispiegamento Unamid. "L'incapacità dell'Onu e del Consiglio di Sicurezza nel condannare il governo di Khartoum per l'attacco lanciato contro le sue stesse truppe (l'8 gennaio scorso) e per gli arresti dei rappresentanti dei movimenti armati getta una pesante ombra di sospetto sulla capacità delle forze internazionali di assolvere i propri impegni e di proteggere i civili nella provincia del Darfur", si legge nella nota.
Prima pensiamo a fare la pace e poì possiamo parlare di teritori....................Azim
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