mercoledì 23 settembre 2009

Notizie del Sudan ma Brutti





Sudan, si riaccende il focolaio di guerra in Darfur
Tra giovedì e venerdì scorso nuovi scontri fra i miliziani e l'esercito governativo hanno provocato la morte di 20 civili
Un gruppo di soldati dell'esercito sudanese ha ingaggiato, tra giovedì e venerdi scorso, una battaglia con i ribelli della regione del Darfur. Lo hanno reso noto i portavoce dell'esercito che hanno ricordato che gli scontri, verificatisi a Korma nel nord del Darfour, rappresentano la prima grande battaglia da quando il generale Martin Agwai, comandante militare uscente della missione Unamid, aveva proclamato un mese fa la fine effettiva della guerra nella regione. Sull'accaduto sta investigando una squadra composta dall'Unamid e dall'Unione Africana. Una fazione del gruppo ribelle del Sudan Liberation Army (SLA) ha comunicato che venti civili sono rimasti uccisi durante i combattimenti. L'esercito sudanese ha, invece, confermato gli scontri ma non ha fatto alcun accenno alle vittime. In un comunicato diramato nelle ultime ore il governo ha solamente dichiarato che le forze regolari hanno "purgato l'area dei resti" dello SLA. La guerra in Darfur è scoppiata nei primi mesi del 2003 quando i gruppi ribelli hanno attaccato gli obiettivi del governo, accusando Khartoum di opprimere i neri africani a favore degli arabi. I funzionari governativi sudanesi stimano che dall'inizio del conflitto hanno perso la vita circa 10.000 persone, mentre per le Nazioni Unite il numero delle vittime si aggira intorno alle 300.000 persone con oltre 2.7 milioni di rifugiati.Il tribunale internazionale dell'Aja ha emesso all'inizio di quest'anno un mandato d'arresto nei confronti del presidente Omar al-Bashir accusandolo di crimini di guerra.

Accoltellamento nel centro di accoglienza
Grave un ragazzo del Burkina Faso. Trenta carabinieri in presidio dopo l'episodio di sabato scorso quando una lite si stava trasformando in tragedia
21/09/2009 PALAZZO SAN GERVASIO - Abrahim Yacoub e Ibrahim Hassan, rispettivamente di 25 e 23 anni, entrambi di origine sudanese, sono accusati di tentato omicidio aggravato in concorso e porto ingiustificato di coltello. Sabato sera hanno accoltellato all’addome un cittadino del Burkina Faso, all’interno del campo di accoglienza per extracomunitari. E dopo l’episodio di violenza prosegue il presidio, da parte di una trentina di carabinieri, del centro di accoglienza dove sabato sera un extracomunitario - ricoverato al San Carlo di Potenza in prognosi riservata dopo essere stato sottoposto a intervento chirurgico all’addome - è stato aggredito da due sudanesi poi tratti in arresto. Sono da poco passate le 18 quando due cittadini del Sudan hanno aggredito un'altro extracomunitario del Burkina Faso. Quest'ultimo, accoltellato all'addome, ha riportato gravi lesioni e si trova tutt'ora in prognosi riservata nell’ospedale San Carlo di Potenza. Dopo l’aggressione i carabinieri della compagnia di Venosa - intervenuti sul posto - hanno ricostruito quanto accaduto e identificato i due sudanesi che sono stati portati nel carcere di Melfi. Il campo di accoglienza di Palazzo, a fronte di una capienza di 250 unità,

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