martedì 22 febbraio 2011

VERA DEMOGRAZIA NO AL BUNGA ...BUNGA E RUBERIA.

L'OCCIDENTE HA FATTO SEMBRE QUELLO CHE NEL SUA INTERESSE ORA LA DEMOGRAZIA VIENE DEL POPOLI CON MANI NUDI SOLO MANIFESTAZIONI E PIETRE IL PETROLIO SALI COSA FANNO L'EUROPEI A CHI REVOLGANO ARABIA SAUDITA E RUSSIA LIBIA STA BOLLENDO LE BORSE STANDO CADENDO UNA POLITICA CHE AVETE FATTA DA 50 ANNI ORA NON REGGE GRAZIE A INTERNET E BLOG SIAMO ORA IN MARCIA VERSO DI VOI CHE AVETE COLONIZZATI PER ANNI E QUANDO HITLER HA COMINCIATO LA GUERRA AVETTE CHIESTO AIUTO IN CAMBIO DELLA LIBERTA FU CONCESSA DA NOSTRI NONNI E PADRI ORA NO SIAMO CON LA CINA E CON LA NOSTRA DEMOGRAZIA VERA NO AL BUNGA BUNGA E RUBERIA ......................................................AZIM







La fregata Almand

Il Cairo, 22-02-2011

"Una provocazione senza precedenti, una sfida alla comunità internazionale". Questo per il ministero israeliano degli Esteri il significato dell'annuncio odierno delle
autorità egiziane nel canale di Suez: due navi iraniane sono entrate questa mattina presto nelle acque dello Stretto e raggiungeranno il mar Mediterraneo nel corso della giornata.

Si tratta di una fregata e di una nave di approvvigionamento, ognuna delle quali dovra pagare 290mila dollari per il passaggio. E' la prima volta in tre decenni che le navi militari iraniane attraversano il Canale che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. I funzionari di Teheran hanno detto che le navi sono dirette in Siria per una missione di addestramento.

L'operazione è un'ulteriore test degli equilibri precari in Medioriente, scosso da un'ondata senza precedenti di rivolte contro i governi. I nuovi governanti militari dell'Egitto, che hanno preso il potere dopo le dimissioni di Hosni Mubarak dalla presidenza poco più di una settimana fa, hanno concesso l'attraversamento, suscitando più di qualche apprensione a Washington e Tel Aviv. Del resto sembra che l'Egitto non abbia avuto altra scelta, per una convenzione internazionale dell'88 secondo cui il passaggio deve essere aperto "a ogni imbarcazione commerciale o militare".

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato l'Iran di tentare di sfruttare la recente instabilita dell'Egitto. Mubarak, alleato di Israele e degli Stati Uniti che ha governato per circa 30 anni, era considerato un simbolo nella regione contro l'estremismo islamico. "L'Iran vuole far capire al mondo, agli Stati Uniti, a Israele e ad altri paesi del Medioriente, la propria forza raggiunta non solo nelle aree vicine, ma anche lontane, Mediterraneo incluso", ha detto Ephraim Kam dell'istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale in Israele.

Un alto comandante navale iraniano aveva annunciato a un'agenzia stampa del Paese, prima dell'inizio delle rivolte in Egitto il 25 gennaio, che l'Iran pianificava di mandare navi nel Mediterraneo dal canale di Suez per addestrare cadetti della marina nella protezione delle navi cargo e petroliere dagli attacchi dei pirati somali. Ma adesso il gesto sembra da un lato rappresentare un test della politica estera del nuovo governo militare dell'Egitto, 'custode' dell'ingresso del canale, e dall'altro voler affermare l'influenza iraniana. Che negli ultimi mesi si è giovata della crescita di alleati politici come Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano, e della stretta alleanza con la Siria. Allo stesso tempo, Israele ha perso l'amicizia con la Turchia e la natura dei suoi legami con l'Egitto post-Mubarak resta incerta. Le relazioni tra Egitto e Iran si erano interrotte dopo la Rivoluzione islamica iraniana del 1979 e con il trattato di pace tra Egitto e Israele lo stesso anno, per poi migliorare leggermente negli anni successivi.

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