EUROPA/SPAGNA - Un esercito di donne e bambini che raccoglie spazzatura per guadagnarsi da vivere
Madrid (Agenzia Fides) - Circa 15 milioni di persone vivono e lavorano in tutto il mondo raccogliendo e riciclando rifiuti. Tra questi, i più vulnerabili sono le donne e i bambini. Tuttavia, questa attività inizia ad essere vista anche come un contributo positivo in quanto porta risparmio economico ai Comuni e contribuisce alla pulizia delle città dove non è previsto alcun bilancio per questa attività. Inoltre le persone coinvolte iniziano ad organizzarsi e a convincersi che il loro lavoro tra i rifiuti sia un’occupazione degna come qualsiasi altra, che permette loro di guadagnarsi da vivere. Raccolgono la spazzatura, la separano e la riciclano.
Per far fronte al fenomeno, a Cobán (Guatemala), Phnom Penh (Cambogia) e Akouedo (Costa d’Avorio), l’ong cattolica spagnola Manos Unidas sta portando avanti dei progetti per contrastare povertà, disuguaglianza e ingiustizie. A Cobán, dove si registra il maggiore tasso di povertà di tutto il Paese e bambini e giovani sono candidati al crimine organizzato, ad entrare nelle bande armate e alla delinquenza comune, l’ong spagnola sta collaborando con l’Asociación Comunidad Esperanza, per ampliare il Centro di Formazione Integrale Ciudad de la Esperanza, che offre a giovani e bambini, prevalentemente indigeni, la possibilità di accedere all’istruzione infantile primaria, di base e all’università, oltre a laboratori di formazione professionale e di arte. Ad Akouedo, un villaggio periferico di Abidjan, si trova il principale centro di raccolta di rifiuti dell’ovest dell’Africa. In questo luogo inospitale lavorano migliaia di bambini tra i 5 e i 15 anni, esposti alla miseria, all’Aids , agli abusi e alla prostituzione. I membri della comunità della zona hanno ottenuto un terreno e costruito un centro dove vengono assistiti 89 bambini. La crescita economica vertiginosa che sta sperimentando Phnom Penh, la capitale della Cambogia, sta accentuando le differenze tra ricchi e poveri, e migliaia di famiglie sono state sfrattate ed espulse verso le zone periurbane, facendo accampare i raccoglitori di rifiuti in baraccopoli senza elettricità e senza acqua potabile, costringendoli a percorrere 10 km al giorno per lavorare 12 ore guadagnando un dollaro. (AP) (4/4/2014 Agenzia Fides)
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