Darfur 12.03.2009
Darfur/ Eritrea invita Bashir in segno di solidarietà contro Cpi
Accuse Cpi ledono sovranità del Sudan
Addis Abeba, 11 mar. (Ap) - Il governo eritreo ha deciso di invitare ufficialmente ad Asmara il presidente sudanese Omar el Bashir in segno di solidarietà dopo il mandato di cattura spiccato contro il leader sudanese dalla Corte Penale internazionale dell'Aia (Cpi).
In una lettera al presidente sudanese il suo omologo eritreo, Issaias Afeworki, esprime il "sostegno fermo e duraturo" del suo paese contro il mandato d'arresto e invita Bashir a visitare ad Asmara "in un prossimo futuro". Le accuse del Cpi, scrive il presidente, "minacciano la sovranità e l'integrità territoriale del Sudan" e il mandato di arresto è "ingiustificato,inaccettabile, futile.
Strada difende Bashir: «Una manovra politica contro gli africani»
«Cure gratis nel nostro ospedale a Khartoum»
DAL NOSTRO INVIATO
NAIROBI — Gino Strada, il fondatore e animatore di Emergency che a Khartoum ha realizzato un ospedale cardiologico modello (unico nel Continente se si esclude il Sudafrica) non ha dubbi: «Il mandato di cattura emesso dal tribunale internazionale contro il presidente Omar al Bashir è grottesco. Come fa un istituto come la Corte che non è riconosciuto dal Sudan ad emettere un provvedimento contro un cittadino sudanese e per di più presidente?». «E' vero che è stato il Consiglio di Sicurezza ad affidare alla Corte Penale Internazionale il compito di indagare sulle violenze in Darfur, ma non riesco a comprendere come il massimo organismo dell'Onu possa investire di un compito così delicato un istituto che non è riconosciuto da tutti i Paesi — continua Gino Strada —. La credibilità del Tribunale de l'Aja è così minata per sempre. Inoltre sembra ci sia un accanimento sugli africani. Perché nessuno indaga George W. Bush, per le violenze in Iraq, o Ehud Olmert, per i massacri dei civili a Gaza, o Vladimir Putin, per i crimini di guerra commessi in Cecenia? Non andrebbero quanto meno investigati per le atrocità commesse dalle loro truppe? La corte sembra essere manovrata, indirizzata verso coloro che non sono ortodossi. Insomma sembra quasi che le sue decisioni siano prese in base a un'agenda politica e con profondi pregiudizi».
Il Sudan ha espulso 13 organizzazioni non governative accusate di aver collaborato con gli investigatori del tribunale. Nessuna di esse è italiana. Per altro il nostro governo ha evitato di assumere una precisa posizione a riguardo del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità e questo ha garantito sia al business italiano in Sudan (che è parecchio) che alle organizzazioni non governative, di continuare a operare senza problemi. Emergency sta per aprire un ospedale a Nyala, capoluogo del Darfur Meridionale. «Un centro pediatrico nel quale ovviamente non cureremo solo le malattie, ma daremo anche assistenza nutrizionale. Le cose, come si può immaginare sono strettamente collegate», spiega Strada. I lavori per la costruzione cominceranno tra un mese e tra sei mesi l'unità sarà operativa e funzionante. I medici arriveranno da un centro analogo inaugurato recentemente a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
Il Centro Cardiologico «gioiello» di Emergency a Khartoum farebbe invidia a parecchi ospedali italiani. I pazienti sono arrivati da 15 Paesi diversi, non solo africani anche mediorientali. «Sono venuti ragazzini anche dal Ciad, un Paese in guerra con il Sudan che ha concorso per le spese. Le cure da noi sono gratuite. Facciamo almeno 4 operazioni a cuore aperto al giorno». La crisi economica ha colpito anche Emergency, organizzazione che si vanta di non avere finanziamenti pubblici per evitare condizionamenti di alcun tipo: «L'indipendenza si paga — sostiene Strada — e siccome i soldi in tasca scarseggiano, abbiamo una contrazione degli introiti. Speriamo però che il flusso ricominci a breve».
Massimo A. Alberizzimalberizzi@corriere.it 11 marzo 2009
Darfur: Gruppo islamico lancia jihad contro sostenitori Corte Aia
Minacciati 250 attacchi suicidi. Sotto accusa Francia, GB e USA
Khartoum - Un gruppo islamico radicale sudanese ha minacciato oggi di lanciare attentati suicidi contro i sostenitori della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) e gli interessi occidentali in Sudan e all'estero. L'Alleanza dei movimenti jihadisti per il martirio ha diffuso un comunicato, rilanciato dal giornale locale Akhir Lahza, in cui annuncia di prepararsi a commettere 250 missioni suicide contro i paesi che sostengono la Cpi «dentro e fuori il territorio sudanese».
Darfur: Gruppo islamico lancia jihad contro sostenitori Corte Aia
Darfur
TUTTO SU
Il gruppo punta il dito contro Francia, Regno unito e Stati Uniti, bollati come potenze «imperialiste» al servizio del «sionismo». L'organizzazione minaccia anche di «versare il sangue» dei sostenitori della Cpi e del procuratore dell'Aia, Luis Moreno-Ocampo, così come quello dei due leader dei ribelli del Darfur: Khalil Ibrahim, del Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem), e Abdel Wahid al Nur, alla guida di una fazione dell'Esercito di liberazione del Sudan (Sla).
La Cpi ha spiccato il 4 marzo scorso un mandato di arresto contro il presidente sudanese Omar al Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Darfur, regione occidentale del Sudan dove è in corso dal 2003 una guerra civile, che ha causato almeno 300.000 morti e 2,7 milioni di profughi. L'Alleanza ha dichiarato anche di voler «ripulire il Darfur dalle lordure dei seguaci del nuovo colonialismo». Il comunicato è firmato da Hilal Musa, un influente leader delle milizie arabe alleate a Khartoum nella guerra in Darfur (janjaweed, diavoli a cavallo, ndr).
السودان يرحب بالمنظمات "حسنة النية
قال السفير السوداني لدى الأمم المتحدة عبد المحمود عبد الحليم إن بلاده مستعدة للسماح بعمل المنظمات غير الحكومية "حسنة النية" في دارفور لتحل محل تلك التي طردتها الحكومة السودانية مؤخراً.
وأضاف عبد الحليم لوكالة الأنباء الفرنسية أن قرار الحكومة طرد 13 منظمة غير حكومية من البلاد الأسبوع الماضي لا رجعة عنه "لأنها أضرت بالأمن القومي السوداني بشكل خطير".
وأكد أن السودان منفتح على كل المنظمات "حسنة النية غير تلك التي طردت سواء كانت من الولايات المتحدة أو أوروبا أو العالم العربي أو إفريقيا".
وكانت السلطات السودانية طردت 13 منظمة غير حكومية أجنبية ومنعت ثلاث منظمات سودانية من العمل عقب قرار المحكمة الجنائية الدولية بإصدار مذكرة لاعتقال الرئيس السوداني عمر البشير.
يذكر أن نحو 40 في المئة من العاملين في المجال الإنساني بدارفور ينتمون لهذه المنظمات الـ 16، وغادر أكثر من 180 موظفاً من العاملين في المجال الإنساني السودان منذ صدور القرار.
وقالت اليزابيث بيرس المتحدثة باسم مكتب تنسيق الشؤون الانسانية التابع للأمم المتحدة أن نحو مئة آخرين ينتظرون الحصول على تأشيرات خروج.
وقال عبد الحليم إن السلطات السودانية جمعت أدلة على تعاون هذه المنظمات مع المحكمة الجنائية، مضيفاً أنه سيتم الإعلان عن هذه الأدلة قريباً.
ووصف الرئيس الامريكي باراك اوباما الثلاثاء طرد المنظمات غير الحكومية من إقليم دارفور بأنه "امر غير مقبول"، داعياً السودان للسماح لهذه المنظمات بمعاودة عملها.
يذكر أن حوالي 2.7 مليون لاجىء يتلقون الدعم في دارفور بعد اضطرارهم لمغادرة ديارهم، نتيجة للصراع الدائر في الإقليم.
وتقدر الأمم المتحدة أن حوالي 300 ألف شخص قتلوا في الصراع في دارفور منذ عام 2003، عندما حملت مجموعة من المتمردين السلاح ضد الحكومة السودانية مطالبة بمشاركة أكبر في السلطة والثروة.
الترابي لا يستبعد "استخدام القوة" اذا لم يسلم البشير
لم يستبعد حسن الترابي، الأمين العام للمؤتمر الشعبي المعارض في السودان في مقابلة اجرتها معه بي بي سي من ان تلجأ "بعض القوى" الى استعمال القوة مع السودان كما فعلت في العراق.
وجاء كلام الترابي ردا على سؤال موفد بي بي سي الى السودان محمد خالد حول الاحتمالات المقبلة بعد اصدار المحكمة الجنائية الدولية مذكرة توقيف بحق الرئيس السوداني عمر البشير.
واضاف الترابي بعد ساعات من إطلاق السلطات السودانية صراحه ان "التهمة موجهة الى شخص وليس الى الحكومة السودانية فعلى الشخص الاستجابة للمحكمة التي تناديه، ولكن في حال لم يستجب، وعلما ان المحكمة لا تملك سلطة تنفيذية لقراراتها، فستعود الى مجلس الامن لينفذ لها طلب حضور او تنفيذ الحكم مثلا."
وتابع قائلا: " من ثم سيخاطب مجلس الامن اعضاءه والحكومات ومن بينها الحكومة السودانية وسيطلب تسليم المتهمين واحدا تلو الآخر، وفي حال لم تقبل الحكومات بتسليم المطلوبين، فعندها يعود الامر لمجلس الامن المحكوم بضوابط سياسية. ولكن، اذا تعذر تأمين الغطاء الشرعي من مجلس الامن، يمكن لبعض القوى ان تتصرف كما فعلت في العراق بالقوة وكما تقول من اجل الانسانية، وكل هذه احتمالات في هذه القضية".
وكرر الترابي ان "موقفه من العدالة الدولية هو موقف ثابت، ومبدئي. ومن الممكن القول ان هذا الموقف تعزز في ما يتعلق بتحقيق العدالة وبسط سلطة المحاكم، وهي اهم من سلطة مجلس الامن لذي يخضع للفيتو وللعلاقات السياسية حيث ينتصر الاقوى على الاضعف في نهاية المطاف".
واعتبر الترابي انه "لا يشترط ان يكون السودان عضوا في المحكمة، فالمحكمة جنائية تحاكم اشخاصا ولا تحاكم السودان كبلد".
وعما يشاع حول ان المحكمة هي سياسية قال الترابي انها " ليست مؤلفة من دبلوماسيين وسياسيين، بل من قضاة ورجال قانون فمدعي عام المحكمة نفسه هو رجل قانون وليس سياسيا، والقضاة يحكمون في الوقائع والبينات وليس في السياسة".
اما حيال التهم الموجهة للبشير قال الترابي لبي بي سي: "بعدما قرأت الادعاء استنتجت ان هناك مادة ثقيلة فلو جاء الي بصفتي رجل قانون، شخص يواجه ادعاءات مماثلة لقلت له ان هذا الادعاء ثقيل عليك ولا بد لك من ان تأتي بمحام يحسن الاجابة بالحجج على الاتهامات الموجهة اليك".
وتطرق الترابي في المقابلة الى امكانية اعادة اعتقاله قائلا ان "في السودان قد يعتقل المرء ولا يعتقل، فان ذلك لا يتم استنادا الى القانون". يدعو البشير
وكرر الترابي دعوته للبشير بتسليم نفسه الى المحكمة الجنائية الدولية قائلا ان "العلاقات الدولية سوف تتحسن إذا ما سلم الرئيس السوداني نفسه للمحكمة"، وانتقد قرار طرد منظمات الغوث الانسانية من دارفور ووصفه بأنه رد فعل غاضب.
وكانت السلطات السودانية قد اطلقت سراح الترابي زعيم حزب المؤتمر الشعبي المعارض وذلك بعد شهرين من الاعتقال على خلفية مطالبته الرئيس البشير بتسليم نفسه للمحكمة الجنائية الدولية، حسبما اعلن افراد من عائلته.
وقد تم إطلاق سراح الترابي من سجنه في بور سودان، واعادته للخرطوم جوا في الساعات الأولى من صباح اليوم وذلك حسب ما قاله نجله صديق.
وكان الترابي قد ادلى بتصريحات قال فيها ان البشير " سياسيا نحن نعتقد انه مدان... ويجب ان يتحمل المسؤولية عن كل ما يحصل في دارفور: التهجير، واحراق القرى، وعمليات الاغتصاب الممنهجة على نطاق واسع".
في هذه الأثناء أعربت المملكة العربية السعودية عن عن "قلقها وانزعاجها" من إصدار المحكمة الجنائية الدولية مذكرة اعتقال بحق البشير.
ونقلت وكالة الأنباء السعودية عن وزير الثقافة والإعلام السعودي عبد العزيز الخوجة قوله إن قرار التوقيف "لن يؤدي إلى حل المشاكل في السودان بل إلى تفاقمها".
وأكد الخوجة "وقوف المملكة إلى جانب السودان في مواجهة كل ما يزعزع سيادته واستقراره ووحدة أراضيه"، داعياً مجلس الأمن إلى "تحمل المسؤولية تجاه حفظ السلام في السودان".
وكانت المحكمة الجنائية الدولية قد أصدرت الأربعاء الماضي مذكرة اعتقال ضد البشير.
ونقلت وكالة رويترز عن صديق نجل الترابي قوله: "لا نعلم ما الذي سيأتي به الصباح، ولكن الحكومة السودانية وضعت حرسا خارج مسكننا في الخرطوم. لقد اطلق سراح والدي، ونحن مسرورون جدا."
يذكر ان حسن الترابي البالغ من العمر 76 عاما كان حليفا وثيقا للرئيس البشير حتى عام 1999. وكان الترابي يشغل منصب رئيس البرلمان السوداني.
El sayed Abdella Hassan Elturabi e malato del elzaimer e credo che meglio non lasciare nessuna intervista in quando io personalmente vicino di casa sua "padre" quando era studente 1959 ed militava nella forza del Fratelli Muslimani come cercava di convincere con sciavi e botte sua aversari in più era lui quando occupava la poltorona di consigliere per Nimeri a indure Nimeri applicare la Sharia Islamica un desastro perche ha fatto crolare il Trattato del 1972 con la Annania e ominciata la seconda guerra del colonello Grang ora voli una forza che interviene per portare Bashir alla corta internazionale come hanno fatto in Iraq per Sadam Hussien. Quelli miliziani del Jengaweed erano sua fan e lui che ha portato Bin Laden in Sudan e lui che ha portato Bashir con quel colpo di stato insomma quell individio NON E DISIDERATO DA NESSUNO solo sua fan che sono fascisti ultraortodossi e demaggogi del islamismo solo per governari il Sudan.
Un governo laico come Sayed Abdelwahid Mohamed Nour ha auspicato su sua intervista con Sudan Herald Tribune che lo pubblico la settimana prossima.........................Abdelazim Abdella Gomaa
Nessun commento:
Posta un commento